Le concessioni che abbiamo su un’estensione di 37.000 ettari, danno la possibilità di cacciare diverse specie di selvaggina, in particolar modo le starne autoctone.
La morfologia dei terreni, è composta da zone umide, paludi, lungo tutta la parte confinante con il Danubio, per una lunghezza di circa 8 chilometri, dove si cacciano gli acquatici.
Le parti pianeggianti, coltivate a cereali, miste a zone incolte, si prestano per la caccia alla stanziale, ed alla migratoria, quaglie ed allodole.
La parte collinare, dove sono presenti vigneti e piccoli boschi invece, è ottima nel periodo invernale per la caccia alle cesene ed i tordi.